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In quella frazione di un comune di montagna, finalmente era arrivata l’energia elettrica. A lavori conclusi, un tecnico fece il giro delle case per controllare che tutto fosse in ordine.
“Allora signora, è soddisfatta?”
“Si, certo. Adesso, alla sera, ci vedo meglio per accendere la mia lampada a petrolio”.
Questa risposta ci fa sorridere, ma offre lo spunto per alcune riflessioni.
Quante persone camminano a tastoni nell’oscurità morale pur avendo una Bibbia in casa, che però non aprono mai. Eppure questo libro rivela Colui che è ‘la luce del mondo’, venuto in questo mondo per rischiarare ogni uomo (Vangelo di Giovanni 8:12, 1:9). Forse queste persone leggono di tanto in tanto qualche pagina di argomento religioso sui vari giornali, ma questo non basta! Sarebbe come servirsi della lampada a petrolio e privarsi di una fonte di luce ben più efficace…
Nel corso della storia, ci furono lunghi periodi in cui era vietato possedere una Bibbia; dei credenti, in certi casi, facevano a piedi molti chilometri, anche con rischio della vita, per essere nelle condizioni di sentir leggere qualcosa da uno dei rari esemplari disponibili. La Parola di Dio non era soltanto una lampada al loro piede e una luce sul loro sentiero (Salmo 119:105), ma anche una sorgente di conforto che produce “gioia e delizia del cuore” (Geremia 15:16).
Non lasciamo la Bibbia su uno scaffale, come una lampada spenta nella notte!

Pieluigi Luise – Milano  (Da Il Messaggero Cristiano)