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All’interno della tragedia globale della Seconda Guerra Mondiale, si consumò il dramma del popolo ebraico. Fin dal 1935 la Germania aveva emanato leggi razziali (imitata dall’Italia nel 1938) e perseguitato gli ebrei tedeschi. Durante la guerra, i tedeschi uccisero gli ebrei dei Paesi conquistati o li rinchiusero in campi di concentramento, dove la maggior parte di loro morì di stenti e fatica. Nel 1942 Hitler decise la “soluzione finale” del problema ebraico: gli ebrei furono inviati nei campi di sterminio e uccisi nelle camere a gas.
Dal 1939 al 1945 circa 6 milioni di ebrei persero la vita.
Fu una Shoah, parola ebraica che significa “catastrofe, distruzione totale”.
Sara BerKowitz, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, afferma che “il silenzio è il vero crimine contro l’umanità.
L’orrore va perciò raccontato per non dimenticare e perché non si ripeta”.
Così ricorda ed esorta lo scrittore Primo Levi, anche lui sopravvissuto all’orrore di Auschwitz, nella poesi:

”Se questo è un uomo”
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli né nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando a casa andando per via,
coricandovi alzandovi:
ripetetele ai vostri figli.
(Primo Levi)

Raccogliendo il profondo messaggio dello scrittore Primo levi, il Parlamento italiano ha istituito il Giorno della memoria.
Il 27 gennaio 2001 si è celebrato per la prima volta il “Giorno della memoria” in ricordo delle vittime della Shoah, al fine di non dimenticare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati (Legge del Parlamento italiano del 20 luglio 2000 n.211). Il 27 gennaio del 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz e le truppe dei soldati russi scoprirono gli orrori che si erano perpetuati in quel campo.

Molte volte ci siamo chiesti dove fosse Dio in tutto questo, perché allora non ha manifestato la sua potenza, fermato la mano di quegli assassini e bloccato quella orribile macchina di sterminio? Tutte domande che l’uomo nel corso del tempo si è sempre fatto, senza trovare spesso delle risposte. Tuttavia sappiamo che Dio è amore e lui non ha mai desiderato il male per le sue creature. Nelle Sacre Scritture leggiamo che esiste un altro essere malvagio, nemico di Dio, che ha un unico obiettivo: distruggere, annientare ed uccidere l’essere umano, Satana.
In Giovanni 10:10 sta scritto: “Il ladro (Satana) non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io (Gesù) sono venuto affinché abbiano vita e l’abbiano in abbondanza”.
La buona notizia è che Gesù Cristo ha vinto la morte, ha sconfitto il male e Satana e i suoi piani per rovinare l’umanità sono stati distrutti, non siamo più sotto il dominio delle tenebre, ma Dio ha dato all’essere umano la possibilità di essere salvato tramite Gesù, perché l’obiettivo del nostro creatore è quello che il peccatore si converta dalle sue vie malvagie e venga salvato.
In Giovanni 3:16 leggiamo: “Dio infatti non ha mandato il suo Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui”

Oggi è doveroso per ciascuno di noi conservare la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere.

Laura Tiralongo – Lodi  Milano